Questa ricerca riprende uno spinoso interrogativo a cui non è stata ancora data una risposta definitiva: che legame c’è tra accudimento materno e salute futura? Il mondo animale a differenza di quello umano presenta un periodo di accudimento decisamente più breve ma anche più intenso. Non tanto nel senso dell’impegno fisico e psichico quanto piuttosto nella fatalità innata in cui l’animale vive. La perdita completa o di parte della prole entra in una concatenazione di eventi meccanici per cui la cosa principale non è tanto la sopravvivenza dei cuccioli quanto piuttosto che essi siano in grado di raggiungere l’età adulta e riprodursi con successo. Per questo l’animale è tanto premuroso nel procurare cibo al cucciolo tanto quanto a cacciarlo e lasciarlo morire se il semplice odore non viene riconosciuto dalla madre.
Nell’articolo gli Autori riscontrano come l'interferenza nei rapporti madre-cuccioli nei criceti siberiani influisca su alcuni parametri fisiologici e in particolare sulle risposte di ipersensibilità ritardata. Lo sviluppo di una soddisfacente risposta immunitaria cellulo-mediata sembrerebbe favorita da un contatto materno ravvicinato, il che permetterebbe al cucciolo diventato adulto una miglior capacità di adattamento all’ambiente. Tuttavia allontanementi di breve durata non sembrano raggiungere differenze nei parametri immunitari statisticamente significative.
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