Novembre 2012 - Paura di vivere/paura di morire

Novembre è il mese delle contraddizioni: mentre la natura si addormenta o muore, allo stesso tempo si riveste dei colori più caldi dell’anno, che richiamano le stesse tonalità del fuoco dei camini, e dei profumi più appetitosi di tutte le stagioni con l’odore tipico delle caldarroste, dei funghi, della polenta, dei bolliti e dei vini che li accompagnano.


E’ il mese che ci richiama alla vita ponendoci davanti la caducità delle cose. Ricorre non a caso in questo periodo la festività dei santi e il caro ricordo dei defunti, il richiamo alla perfezione di ciò che solo apparentemente muore per poter poi riprendere vita. Le prime nevi che coprono colline e monti non distruggono, ma donano quella fresca umidità attraverso cui la vita potrà rinascere.


In tutto questo meraviglioso miracolo che si ripete ogni anno possiamo trovare l’invito al senso del nostro esistere, un senso che non si fonda sul calcolo degli affetti, sui bilanci finanziari, sull’illusione di dominare gli eventi.


Miracolo regolato da una Sapienza che va ben oltre i nostri calcoli e i nostri difetti, ma che sa comunque accoglierli per trasformarli in nuove prospettive e in nuovi orizzonti. Solo la vita che non sa accogliere la morte rischia di diventare una vita arida; solo la morte che non trova spazio nella vita rischia di non avere senso.

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