Editoriale - Gennaio 2013

Medicina - Iatrosofia - Antropologia - Psicologia

 

Medicina è una parola straordinaria le cui radici etimologiche sono antiche, latine, diverse dalla parola greca “iatréia”, più concreta, da cui è derivata la radice –iatrìa di molte discipline che compongono la medicina attuale (pediatria, psichiatria, ecc…). Altre discipline mediche hanno visto il prevalere invece del grande suffisso –logia, da “logos”, parola (nefrologia, cardiologia, ecc…). Quasi tutte queste discipline hanno visto la loro nascita con l’affermarsi del positivismo e il prodursi di branche di ricerca capaci di addentrarsi nello specifico di ciascun apparato.

 

Una grande eccezione è rappresentata da psichiatria e psicologia: qui cambia il suffisso per dare origine a due discipline che indagano la profondità dell’essere umano, l’origine del pensiero e dei comportamenti che ne derivano. La parola psicologia è più antica della parola psichiatria di qualche centinaio d’anni. Questo perché più andiamo nel passato più ci accorgiamo che l’amore per gli esseri umani era rivolto principalmente al logos, ossia alla parola.

 

E’ uno degli equivoci dell’epoca moderna pensare che il trattamento psicologico basato sul discorso, sulla relazione verbale, sia frutto principalmente di Freud e dei suoi allievi. Certo fu ripreso da questi dopo che la psichiatria, con i suoi estremi, talvolta cruenti, tentativi di agire sul comportamento umano aveva assunto un aspetto tetro e alienante analogo a quello dei nosocomi dove i malati di mente venivano arginati.

 

Ma il logos è la più antica terapia esistente; da qui ha preso origine in epoca moderna la disciplina chiamata “logoterapia”, fondata quasi di pari passo alla psicanalisi di Freud da un altro grande neurologo austriaco di cognome Frankl. E la radice della disciplina per lui è più chiara; la psicologia ha qualche cosa che inevitabilmente ha a che fare con la ricerca di senso nell’uomo e nella vita.

 

Come non auspicare quindi una iatrosofia, una medicina saggia, che ritrovi il senso del suo operare al servizio dell'umanità in una visione antropologica capace di rispettare ogni essere umano?

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