Articolo di grande interesse scientifico non solo per la storia della PNEI ma soprattutto per l'impatto culturale nella ricerca biomedica: Blalock e Colleghi, facendo sintesi delle evidenze sperimentali fino ad allora note, ipotizzano che non solo il sistema neuroendocrino intervenga nella modulazione della risposta immunitaria ma anche quest'ultima sia in grado di influenzare il sistema neuroendocrino. Questa idea, avvalorata dalla capacità in vitro e in vivo da parte delle cellule immunitarie di produrre neuropeptidi (ACTH, TSH, encefaline, endorfine, prolattina, GH ed altri ancora), ha aperto la strada al concetto di network neuro-immunitario con risposte regolatorie e controregolatorie tra i due sistemi (nervoso centrale e immunitario). Le implicazioni concettuali e pratiche sono enormi ed evidentemente non ancora del tutto comprese: in particolare l'idea che il sistema immunitario sia effettivamente il sesto senso, accanto a vista, udito, gusto, olfatto e tatto, capace di farci adattare agli stimoli ambientali nocivi o favorevoli è davvero affascinante.
Mettiamo a disposizione l'articolo completo, certamente superato per quanto riguarda gli sviluppi biomolecolari, ma ancora valido nella portata concettuale.